Che cos’è l’endometriosi? Dalla diagnosi alla cura

Quando si ha una sovrapproduzione di cellule endometriali extrauterine, ciò può causare forti dolori e sterilità. In Svizzera, una donna su dieci ne è colpita. Che cos’è l’endometriosi? E cosa può aiutare? Cause, diagnosi e cura.

05.09.2023 Daniela Schori 6 minuti

Crampi al bassoventre, mal di schiena, stanchezza e disturbi intestinali: mese dopo mese, le donne affette da endometriosi sopportano dolori alle volte anche molto intensi. Spesso ci vuole qualche anno per giungere alla diagnosi, poiché i sintomi vengono scambiati per normali dolori mestruali.

È successo anche a Flawia Visetti. Il medico le diceva che i suoi dolori erano normali. Nel video racconta il suo calvario prima di arrivare alla diagnosi.

Endometriosi: di cosa si tratta?

Quando una donna soffre di endometriosi, l’endometrio non si trova dove dovrebbe, vale a dire nella cavità uterina, ma vaga nel corpo e va a posizionarsi per lo più nella zona addominale. Spesso si colloca vicino alle ovaie, al peritoneo, alla vescica, all’utero o tra la vagina e l’intestino. Queste cellule però non vengono meno alla loro funzione iniziale, e si sviluppano, quindi, durante il ciclo per essere poi espulse.

A differenza di quanto accade durante il ciclo, il sangue e la mucosa non riescono a fuoriuscire attraverso la vagina, ma rimangono nell’organismo. In molte donne ciò causa la formazione di cisti, infiammazioni e aderenze, che possono provocare dolori forti. Queste formazioni sono benigne, ma devono comunque essere curate.

Sintomi dell’endometriosi

La malattia si manifesta in modi diversi da donna a donna. Non vi è una relazione tra l’estensione di tali cellule nel corpo e i sintomi: focolai più piccoli possono generare dolori intensi, mentre donne con focolai estesi non se ne accorgono nemmeno.

Possibili sintomi dell’endometriosi: 

  • forti dolori al bassoventre, prima e durante il ciclo
  • dolori durante l’ovulazione
  • mestruazioni intense o prolungate
  • (intensi) dolori al bassoventre, che non dipendono dalle mestruazioni
  • dolori durante o dopo i rapporti
  • pancia gonfia durante il ciclo
  • dolori durante la minzione o l’evacuazione
  • sangue nelle feci o nell’urina
  • problemi di digestione (diarrea, stitichezza, nausea, gonfiore)
  • incapacità di avere figli
  • spossatezza e apatia
  • dolori alla schiena

Quando i disturbi sono particolarmente forti, le donne interessate hanno difficoltà a gestire il loro lavoro nonché le attività quotidiane. Nella fase acuta la vita è fortemente limitata e ruota quasi unicamente attorno al ciclo. Spesso si scopre di soffrire di endometriosi solo quando ci si rivolge a uno specialista perché non si riesce a rimanere incinta. I sintomi, infatti, vengono spesso confusi con dei normali dolori mestruali.

Quando è necessario un accertamento medico?

In generale, si consiglia di sottoporsi a un esame medico quando si avvertono fastidi che vanno oltre una leggera sensazione di tensione e di malessere e che impediscono di condurre una vita normale. Che si tratti di endometriosi o dolori mestruali, entrambi possono essere curati. Se si tratta di endometriosi, è graduale. I focolai possono crescere su altri tessuti e causare danni permanenti. L’endometriosi influisce anche sull’equilibrio ormonale e sul sistema immunitario.

Diagnosi: come si riconosce l’endometriosi?

L’anamnesi ricopre un ruolo importante nel riconoscere l’endometriosi. Si raccolgono informazioni su casi di endometriosi in famiglia, sui disturbi attuali, si fanno domande su feci, minzione e sessualità.

A volte già durante una visita ginecologica si riescono a palpare focolai di endometriosi presenti tra l’intestino e la vagina. Con un’ecografia si possono individuare i focolai e le cisti più grandi al di fuori dell’utero. Con un’ecografia o una risonanza magnetica, tuttavia, non è possibile riconoscere i focolai piccoli o le cellule dell’endometrio nascoste nei muscoli dell’utero.

Per questo motivo, nella maggior parte dei casi si ricorre all’esame interno con sondino (laparoscopia) per diagnosticare con certezza un’endometriosi.

Endometriosi o dolori mestruali?

Non siete sicure di soffrire di endometriosi? Annotare i dolori in una sorta di diario, può essere utile per la diagnosi. Segnate i seguenti punti: quando e in quale situazione si manifestano i dolori? Esiste un nesso temporale con il ciclo? 

Cause e fattori di rischio dell’endometriosi

Stando alle conoscenze scientifiche attuali, la causa dell’endometriosi non è ancora del tutto nota. Secondo una spiegazione diffusa, durante il ciclo una parte del sangue giunge nella zona addominale attraverso le tube di Falloppio.

Le cellule crescono in maniera incontrollata, attaccano gli organi, cercano di penetrare nell’apparato circolatorio e possono diffondersi a livello locale oppure in tutto il corpo. L’endometriosi è una campionessa della trasformazione ed è difficile da riconoscere: ecco perché è chiamata anche malattia «camaleonte». Anche i geni contribuiscono all’insorgenza dell’endometriosi.

Dal punto di vista statistico, le donne con le seguenti caratteristiche ne soffrono più spesso:

  • madre che soffriva di endometriosi
  • primo flusso mestruale precoce
  • ciclo breve e lunga durata delle mestruazioni
  • intervento chirurgico all’utero
  • prima gravidanza in età avanzata

L’endometriosi è ereditaria?

Nel frattempo, ha preso piede l’ipotesi secondo cui l’endometriosi è ereditaria, quindi i geni influiscono sull’insorgenza di tale malattia. Il rischio aumenta se la madre ha già sofferto di endometriosi. Inoltre, una grave endometriosi viene più facilmente ereditata. Ma anche se l’endometriosi è ereditaria, non è chiaro quanto sia alto il rischio. L’insorgenza dipende da numerosi fattori: oltre ai geni, entrano in gioco anche influssi esterni su ormoni, processi infiammatori o sistema immunitario. 

Convivere con l’endometriosi

Quasi una donna su dieci in Svizzera soffre di endometriosi. Flawia Visetti è una di loro. Nel video svela i suoi consigli per affrontare i dolori mensili.

Trattamento e terapia dell’endometriosi

L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica. È trattabile, ma non sempre curabile. Per la terapia si possono considerare farmaci, ormoni o un intervento. Gli esperti consigliano una combinazione di vari metodi terapeutici. La buona notizia per le donne un po’ più in là con gli anni è che di solito i disturbi scompaiono da soli con la menopausa. L’ultima mestruazione nella vita di una donna dovrebbe anche porre fine all’endometriosi.

L’esame interno con sondino non è funzionale solo alla diagnosi, ma è anche il metodo migliore per rimuovere i focolai di endometriosi nel bassoventre. Durante l’intervento si esamina la zona addominale dall’interno. Si può scegliere se distruggere i focolai tramite evaporazione con corrente ad alta frequenza, calore o laser oppure rimuoverli attraverso incisioni chirurgiche.

Quanto dura l’intervento per l’endometriosi? Una laparoscopia diagnostica dura all’incirca 30 minuti, mentre una laparoscopia terapeutica, praticata per rimuovere aderenze o focolai estesi, può durare anche fino a due ore. Nonostante l’intervento, in seguito possono riformarsi nuovi focolai.

A seconda dell’intensità dei dolori, possono essere di aiuto farmaci dall’effetto antinfiammatorio contenenti ibuprofene o naprossene oppure antidolorifici più forti, per i quali occorre una prescrizione medica. Per usare antidolorifici chiedete consiglio al vostro medico.

Molte donne affette da endometriosi soffrono di tensioni al pavimento pelvico. Esercizi per la respirazione e il rilassamento possono sciogliere queste tensioni. Un allenamento mirato per il pavimento pelvico aiuta anche in caso di vescica debole. 

L’interruzione del ciclo comporta anche una moderazione dell’endometriosi. È semplice: niente mestruazioni, niente dolori. In tal senso si usano spesso ormoni secreti dal corpo luteo (il progesterone), che frenano il ciclo e l’emorragia. Si tratta di ormoni naturali, in quanto anche il corpo femminile li produce. La terapia influisce anche sul normale endometrio. Si arriva così alla cessazione del ciclo.

Un altro tipo di terapia ormonale consiste nell’assunzione di analoghi dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH). L’ormone sintetico provoca la menopausa in maniera artificiale, inclusi tuttavia tutti i tipici disturbi: vampate di calore, cefalee, spossatezza oppure osteoporosi. I GnRH vanno assunti solo per un breve periodo di tempo sotto stretta osservazione medica e il loro impiego va soppesato molto bene.

Se la paziente sta cercando di avere figli, i preparati ormonali sono da sconsigliare. Hanno infatti un effetto contraccettivo. Nel caso in cui si voglia pianificare un’eventuale gravidanza in futuro, allora gli esperti consigliano la terapia ormonale.

A complemento della medicina convenzionale, gli esperti consigliano diversi metodi terapeutici complementari:

MTC: tanto l’agopuntura quanto la fitoterapia cinese possono aiutare ad alleviare i dolori.

Omeopatia classica: le terapie ormonali naturali con estrogeno oppure ormoni secreti dal corpo luteo possono alleviare i dolori.

Medicina fitoterapica: le tipiche erbe officinali dedicate alle donne con effetto antinfiammatorio e regolatore sugli ormoni sono di grande aiuto. Tra queste rientrano le foglie di lampone e l’alchemilla che armonizzano l’equilibrio ormonale e irrobustiscono l’utero. Anche il vischio promette dei risultati, ma mancano studi esaustivi al riguardo.

Metodi di cura alternativi e le nostre relative prestazioni

Riduzione dello stress: alcune ricercatrici giapponesi hanno scoperto che riducendo lo stress si può rallentare la progressione dell’endometriosi. Ad ogni modo, i dolori cronici possono modificare la tensione muscolare e causare contratture. Le tecniche di rilassamento aiutano ad allentarle e ad alleviare i dolori.

I migliori esercizi per rilassarsi

Una gravidanza è possibile con l’endometriosi?

Anche questa volta non siete riuscite a rimanere incinte? Il mancato concepimento può dipendere da una endometriosi avanzata. Iniziamo con una buona notizia: potete rimanere incinte nonostante l’endometriosi.

L’endometriosi può portare alla formazione di escrescenze della mucosa, aderenze e cicatrizzazioni lungo le tube di Falloppio o nelle ovaie e impedire agli spermatozoi di raggiungere indisturbati gli ovuli. Gli ovuli fecondati non riescono a impiantarsi nell’endometrio a causa delle infiammazioni – o la qualità degli ovuli è piuttosto scarsa. Se il peritoneo è infiammato a causa di una endometriosi, non è così raro che insorgano problemi di infertilità.

Con un intervento, mirato a rimuovere i focolai dell’endometriosi, aumentano le chance di una gravidanza. Per le donne colpite da endometriosi che desiderano avere figli è consigliabile richiedere una consulenza presso una clinica per la fertilità, per chiarire se l’endometriosi è realmente la causa dell’infertilità e se è necessario ricorrere all’inseminazione artificiale – o se invece potete rimanere incinte nonostante l’endometriosi.

L’endometriosi aumenta inoltre il rischio di complicazioni durante la gravidanza. Pertanto, andate assolutamente a tutti i controlli.

Alimentazione in caso di endometriosi

Una corretta alimentazione può alleviare i disturbi dell’endometriosi e i dolori. Si consiglia un’alimentazione antinfiammatoria prevalentemente basica, per interrompere i processi infiammatori nel corpo e influire positivamente sull’equilibrio ormonale. I seguenti alimenti hanno effetti positivi/negativi sull’endometriosi e sul benessere. Provate per scoprire cosa vi fa bene.

Cosa mangiare in caso di endometriosi?

  • Grassi sani come olio d’oliva e gli acidi grassi omega-3 migliorano il metabolismo. Gli acidi grassi omega 3 sono contenuti, ad esempio, nell’olio di lino o nell’olio di colza e nei pesci ricchi di grassi come il salmone e le aringhe.
  • Selenio, zinco, vitamina E e C hanno un effetto antinfiammatorio. A tal fine, cibi buoni sono, ad esempio, noci, lenticchie e ribes.
  • Le fibre presenti nei prodotti integrali, nella frutta e nella verdura riducono il livello di estrogeno. Ottenete il medesimo effetto rinunciando all’alcol o contrastando il forte sovrappeso. Gli estrogeni hanno un ruolo importante nell’insorgenza dell’endometriosi.
  • I prodotti integrali, le noci e i fagioli sono inoltre ricchi di magnesio, minerale utile contro i crampi muscolari e per favorire l’equilibrio ormonale.

Cosa non mangiare in caso di endometriosi?

  • La settimana prima del ciclo, rinunciate a prodotti contenenti latte vaccino. Ciò può contribuire ad alleviare i dolori.
  • La carne e altre proteine animali favoriscono i processi infiammatori. Gli insaccati contengono inoltre molta istamina: questo neurotrasmettitore agisce anche sull’utero e può intensificare il dolore.
  • Zuccheri, prodotti a base di farina bianca e fast food (ad es. patatine fritte) influiscono, attraverso l’insulina, sugli ormoni e sul livello d’infiammazione. Consumateli quindi con moderazione.

Avete ancora qualche altra domanda sull’endometriosi?

I nostri consulenti sulla salute saranno lieti di fornirvi informazioni utili sull’argomento.

L’endometriosi è una malattia che spesso non viene diagnosticata, ma può essere trattata con efficacia – e nella maggior parte dei casi è curabile. Pertanto, parlate dei vostri disturbi con la vostra ginecologa o il vostro ginecologo per approfondirne tempestivamente le cause.

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