ADHD negli adolescenti: sintomi e trattamento nella pubertà

Come si caratterizza l’ADHD negli adolescenti? Quale trattamento esiste e quali sfide si trovano ad affrontare gli adolescenti con ADHD durante la pubertà? Qui scoprite tutto sull’ADHD durante l’adolescenza e come gestirla a scuola.

23.01.2024 Imke Schmitz 6 minuti

ADHD negli adolescenti: di che cosa si tratta?

Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) è un disturbo del neurosviluppo che può contraddistinguersi per sintomi quali la difficoltà a concentrarsi, l’impulsività e, talvolta, l’iperattività. Originariamente considerato un disturbo che interessava per lo più i bambini, è ormai noto che l’ADHD interessa anche gli adolescenti e gli adulti. L’ADHD può manifestarsi in modo ancor più accentuato negli adolescenti che attraversano la pubertà, rappresentando così un’ulteriore sfida. Tuttavia, esistono diversi trattamenti per l’ADHD nell’adolescenza in grado di supportare i soggetti interessati e i loro familiari.

ADHD negli adolescenti: quali sono i sintomi?

L’ADHD si contraddistingue per tre sintomi principali che si manifestano a qualsiasi età:

  1. disattenzione
  2. iperattività
  3. impulsività

Tali sintomi dell’ADHD spesso risultano più accentuati durante l’adolescenza, poiché i soggetti interessati si trovano a dover affrontare numerosi cambiamenti fisici, emotivi e sociali. Per questo motivo, l’ADHD rappresenta per molti giovani un’ulteriore sfida. Oltre ai sintomi menzionati, altri sintomi caratterizzano l’ADHD soprattutto negli adolescenti, che possono mostrarsi anche apatici e spericolati.

È interessante notare come, durante la pubertà, nelle ragazze i sintomi di ADHD siano diversi da quelli dei ragazzi. Mentre nei ragazzi la pubertà e l’ADHD spesso si manifestano attraverso un comportamento impulsivo e iperattivo, nelle ragazze i sintomi tendono a interiorizzarsi, portandole, ad esempio, a perdersi in fantasticherie o a mostrare mancanza di attenzione. Ecco perché l’ADHD tende a essere meno evidente nelle ragazze durante la pubertà.

Inoltre, negli adolescenti l’ADHD non si manifesta sempre in modo chiaro. A causa dei vari cambiamenti durante la pubertà, talvolta può accadere che i familiari o i medici ne trascurino o interpretino erroneamente i sintomi. Rivolgetevi a un medico specialista se sospettate che vostra figlia o vostro figlio soffra di ADHD.

Differenze tra ADHD negli adulti e nei bambini

Nei bambini l’ADHD può manifestarsi con sintomi quali iperattività e difficoltà di concentrazione. I bambini colpiti danno nell’occhio perché sono sempre in movimento e reagiscono impulsivamente. Inoltre, a scuola, possono avere difficoltà a portare a termine i compiti. In questo caso è importante che i docenti e i genitori collaborino: la scuola può prestare attenzione in particolare al sostegno e all’inclusività dei bambini con ADHD. Grazie a queste misure la scuola ordinaria può essere adatta anche ai bambini con questo disturbo.

Con il passaggio all’età adulta i sintomi spesso cambiano: negli adulti, l’ADHD può manifestarsi, ad esempio, con difficoltà di concentrazione, mentre l’iperattività risulta meno evidente. Inoltre, soffrono di smemoratezza e disattenzione e hanno difficoltà a portare a termine le cose e a organizzarsi. Sospettate di soffrire di ADHD? Chiedete a un medico informazioni sul test per l’ADHD per adulti.

Quali conseguenze ha l’ADHD per gli adolescenti?

L’ADHD può porre gli adolescenti di fronte a varie sfide sul piano sociale ed emotivo:

  • Scuola: i giovani con ADHD spesso faticano a concentrarsi durante la lezione, il che può avere come conseguenza uno scarso rendimento scolastico. Allo stesso modo, possono avere difficoltà nel seguire le istruzioni o svolgere i compiti entro il tempo stabilito.
  • Contesto sociale: negli adolescenti, l’ADHD può risultare in un comportamento impulsivo o nell’incapacità di regolare le proprie emozioni. Ecco perché per i teenager interessati può essere difficile instaurare e mantenere relazioni stabili con i loro coetanei.
  • Autostima e percezione di sé: se i giovani colpiti notano che il loro ambiente sociale reagisce negativamente rispetto all’ADHD, ciò può portare a una bassa autostima. Di conseguenza, i soggetti interessati tendono a chiudersi in se stessi e a isolarsi.
  • Rischio di sviluppare altre malattie psichiche: le persone colpite hanno un rischio maggiore di sviluppare malattie della sfera psichica come dipendenze o disturbi d’ansia. L’ADHD e la depressione giovanile possono anche correlarsi, ad esempio se le persone interessate vivono in isolamento sociale e sono esposte a solitudine.

ADHD e scuola

L’ADHD caratterizza la quotidianità scolastica di molti adolescenti: determinate situazioni della vita quotidiana possono sopraffarli, poiché i loro sintomi rendono più difficile l’apprendimento e i contatti sociali.

Una buona gestione dell’ADHD nell’ambiente scolastico richiede strategie individuali e ausili, come piani di apprendimento concepiti su misura delle esigenze della persona interessata. Inoltre, nella gestione dell’ADHD a scuola, l’uso di un’agenda può aiutare a mantenere una visione d’insieme. Anche la collaborazione tra docenti e genitori è fondamentale in caso di ADHD: in aggiunta a specifici ausili a scuola, consente di creare una rete solida in grado di sostenere i giovani con ADHD e aiutarli a sviluppare il proprio potenziale.

Buono a sapersi: dal 2011 la Svizzera promuove un approccio integrativo nel sistema educativo. Ciò significa che tutti i bambini devono ricevere «nella misura massima possibile» un’istruzione nella scuola ordinaria. Siete alla ricerca di una scuola adatta per adolescenti con ADHD? Allora vi consigliamo di prestare attenzione ai seguenti criteri:

  • Docenti con sensibilità verso l’ADHD: i docenti devono disporre di conoscenze sull’ADHD negli adolescenti. Ciò non solo include la comprensione dei sintomi, bensì anche dei punti di forza degli studenti con ADHD.
  • Orientamento in base alle esigenze: i docenti devono essere disposti a sviluppare piani formativi individuali e offrire metodi di insegnamento flessibili su misura dei giovani con ADHD.
  • Disponibilità a collaborare: i docenti devono mostrarsi disponibili a instaurare una stretta collaborazione con i genitori. Colloqui e aggiornamenti periodici sui progressi e sulle sfide degli studenti sono fondamentali per un supporto efficace.
  • Offerta di incentivazione: anche i programmi di incentivazione sono importanti per soddisfare le esigenze delle persone interessate. Tra questi rientrano ausili didattici e sostegno sociale.

Importante: prima di cambiare scuola è opportuno fare una diagnosi clinica che includa la valutazione di eventuali misure di pedagogia speciale. Idealmente, queste misure vanno attuate direttamente nelle scuole ordinarie. Cambiare scuola può significare un cambiamento drastico per il bambino e di solito viene consigliato solo se altre misure non funzionano.

ADHD negli adolescenti: come curarlo?

Esistono numerosi trattamenti possibili per l’ADHD durante la pubertà. Un approccio centrale per l’ADHD nell’adolescenza prevede la terapia comportamentale: aiuta i soggetti interessati a controllare meglio i propri impulsi, a migliorare l’attenzione e a sviluppare strategie efficaci per la quotidianità. I terapeuti e le terapeute si servono di strumenti ed esercizi per l’ADHD nei bambini e negli adolescenti che questi ultimi possono utilizzare quotidianamente. Poiché durante l’adolescenza l’ADHD può causare anche depressione, i terapeuti e le terapeute ritengono che sia importante essere consapevoli e adeguare il trattamento di conseguenza.

Se l’ADHD negli adolescenti porta a troppe limitazioni nella vita quotidiana, possono risultare utili anche programmi di riabilitazione. Questo approccio offre un sostegno a 360° e spesso è interdisciplinare: combina infatti concetti pedagogici, psicologici e medici.

Per il trattamento dell’ADHD è possibile valutare anche l’impiego di farmaci con i principi attivi metilfenidato, dexmetilfenidato, lisdexamfetamina o atomoxetina, che modificano l’interazione tra determinati neurotrasmettitori nel cervello e possono migliorare la sintomatologia dell’ADHD.

ADHD negli adolescenti: come gestirlo?

Negli adolescenti, l’ADHD richiede comprensione e modifiche nella vita quotidiana, sia per gli interessati che per i loro familiari.

Stabilire una struttura è molto importante: una chiara routine permette infatti ai soggetti interessati di concentrarsi meglio sui propri compiti. Creare elenchi delle cose da fare con piccoli obiettivi raggiungibili è di aiuto e accresce la motivazione. Altrettanto importanti sono le pause, al fine di evitare sovraccarichi. Ancora meglio se si includono anche sessioni sportive regolari nel programma quotidiano. L’esercizio fisico permette di sfogare l’energia in eccesso: uno sport di resistenza come il jogging fa bene e può aumentare la concentrazione. Oltre all’attività fisica, anche esercizi di attenzione consapevole aiutano a creare varietà e a rilassarsi nella vita quotidiana.

Da genitori, siate pazienti e disponibili ad ascoltare. Cercate regolarmente uno scambio con vostro figlio o vostra figlia e create un clima positivo. Considerate gli errori come parte del processo di apprendimento e non come un fallimento. Infine, ricordate che l’ADHD negli adolescenti richiede una gestione personalizzata, pertanto siate aperti a diversi approcci e metodi.

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