Superfood: non devono per forza essere esotici

Semi di chia, bacche di Goji e affini sono ormai immancabili in molti menu. Vi spieghiamo cosa sono i superfood, a cosa servono e perché sia meglio preferire quegli svizzeri alla loro variante esotica.

27.11.2020 Olivia Goricanec 4 minuti

Chi sta attento alla propria salute adora i superfood. Sebbene il concetto in sé sia già da molti anni sulla bocca di tutti, manca ancora una definizione chiara. I superfood sono noti per fornire al nostro corpo molti nutrienti preziosi e contrastare stanchezza, affaticamento o malattie quali il cancro o disturbi cardiovascolari. Vi si attribuiscono anche miracolosi effetti anti-aging. Ma gran parte di queste promesse non sono scientificamente fondate. Certo, molti di questi alimenti hanno proprietà positive e per questo si meritano pienamente il titolo di «super». Ma il termine «superfood» è, soprattutto e prima di tutto, un fortunatissimo concetto di marketing.

Superfood dal mondo: una panoramica

Si definisce superfood la frutta, la verdura, la frutta a guscio e le erbe che contengono concentrazioni sopra la media di vitamine, minerali e fibre, amminoacidi e principi attivi vegetali secondari. Sebbene lo stesso si possa dire di molte varietà autoctone, queste ultime non le consideriamo dei superfood. La pubblicità si concentra sulle colture esotiche. 

Una selezione di superfood svizzeri

  • Alga spirulina 
  • Alghe Clorella
  • Amaranto
  • Avocado
  • Bacche di Açai
  • Bacche di Goji
  • Bacche di maqui
  • Cacao
  • Cranberry
  • Mandorle
  • Melagrana
  • Moringa
  • Papaya 
  • Polvere di baobab
  • Polvere di mesquite
  • Prodotti a base di cocco 
  • Quinoa
  • Radice della maca
  • Radice di yacón
  • Riso
  • Semi di chia 
  • Tè matcha

Quando crescono di preciso le more? E a gennaio si trovano gli spinaci? Fatevi un’idea in merito con la tabella stagionale dei superfood svizzeri. 

I semi di chia, provenienti dal Sudamerica o dalla Cina, sono ricchi di proteine vegetali, sazianti fibre alimentari e preziosi acidi grassi omega-3. La polvere di mesquite, dal Perù, viene estratta da baccelli di legumi dolci e ci rifornisce di fibre, proteine nonché di ferro, zinco, magnesio e calcio. La polvere di matcha dal Giappone, invece, è ricca di amminoacidi, antiossidanti, vitamina A, B, E, C e K, oltre a magnesio, potassio e calcio.

L’elevato contenuto di nutrienti ci promette ciò che bramiamo: salute e ottime prestazioni. Discutibili sono, però, i lunghi tragitti che percorrono i superfood esotici e le emissioni di CO2 che ne derivano. Ancor più se esistono alternative autoctone che oltretutto spesso costano pure meno.

Buono a sapersi

Dell’elevato apporto di sostanze nutritive spesso non rimane granché se, ad esempio, i prodotti sono molto lavorati o vengono raccolti troppo presto in previsione dei lunghi viaggi in container navali. Anche il massiccio utilizzo di pesticidi per i superfood d’importazione suscita continui dibattiti. Affinché la frutta e la verdura d’oltreoceano sopravvivano al trasporto, vengono a volte trattate con pesticidi non più autorizzati in Svizzera. 

Concentrati di nutrienti locali: alternative ideali

Non da ultimo per tutelare l’ambiente, sarebbe meglio scegliere alimenti regionali e di stagione. Ancor meglio, se provenienti da coltivazioni biologiche ed equosolidali. Tendiamo a non classificare in automatico molti prodotti ortofrutticoli, semi ed erbe locali come alimenti con i superpoteri. La pubblicità, è noto, non si dedica granché a broccoli e basilico. Eppure non sono da meno alle varianti esotiche: ad esempio, i semi di lino possono tranquillamente competere con i semi di chia in fatto di proteine, fibre e acidi grassi omega-3. Grazie all’elevato contenuto di vitamine C ed E, ferro e antiossidanti, i mirtilli elvetici si collocano sullo stesso piano delle bacche di Aronia, provenienti da molto lontano. Anche la quinoa fatica a mostrare dei vantaggi rispetto al miglio o al grano saraceno. E l’olivello spinoso ricco di vitamine può prendere senza problemi il posto della melagrana. 

Un toccasana per gli occhi: mirtillo Per cuore e circolazione: grano saraceno

Superfood svizzeri 

  • Aglio orsino
  • Avena 
  • Bietola
  • Broccoli
  • Carciofi
  • Cavolo nero
  • Cavolo riccio
  • Erba d’orzo
  • Erbette selvatiche (ad es. ortiche e tarassaco (denti di leone))
  • Prezzemolo
  • Rapa rossa 
  • Semi d’uva
  • Semi di girasole
  • Semi di lino
  • Semi di zucca
  • Spinaci
  • Uva sultanina

Ricette con superfood autoctoni nell’app Helsana Coach

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Ecco come utilizzare al meglio i superfood: cinque consigli

  • Scegliete un’alimentazione varia e assumete la giusta quantità di tutto; anche di quelle sostanze nutritive considerate salutari. Fare di più non sempre significa fare meglio. 
Consigli per un’alimentazione equilibrata
  • I cibi naturali sono generalmente più sani. Più un prodotto viene lavorato, più nutrienti perde. Inoltre, nella lavorazione vengono quasi sempre aggiunti additivi e aromi. Meglio mangiare una manciata di mirtilli freschi che uno yogurt al mirtillo pieno di zucchero.
  • Se però serve proprio un prodotto pronto, potete migliorarlo con ingredienti freschi. Aggiungete alla pizza surgelata dei superfood quali rucola, pomodori e cipolle. Completate la minestra pronta con olio di girasole e la passata di pomodoro in barattolo con basilico fresco. 
  • I superfood sono disponibili anche in versione surgelata. Frutta, verdura ed erbette surgelate spesso sono migliori dei prodotti freschi in termini di vitamine. Grazie allo shock termico, il sapore si conserva perfettamente senza bisogno di conservanti. Suggerimento: durante l’estate surgelate le vostre verdure, bacche ed erbette preferite da consumare nei mesi freddi. Non solo, potete anche preparare conserve di frutta e verdura.
  • Abbinando correttamente gli alimenti, il corpo assorbe meglio nutrienti quali i minerali o le vitamine. Ottime combinazioni di superfood sono, ad esempio, riso al naturale con legumi quali lenticchie o fagioli, carote con olio vegetale o cibi con contenuto di ferro, come ad esempio spinaci con alimenti ricchi di vitamina C quali i peperoni.  

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