Puntura d’ape: che fare?

La puntura di un’ape è fastidiosa e dolorosa. Pericolosa lo diventa se la persona colpita sviluppa una reazione allergica. Ecco le cose giuste da fare.

28.06.2019 Lara Brunner 3 minuti

Le api e le vespe sono attive soprattutto in estate. Sono attirate dalle creme o dai profumi dolciastri, dall’odore del cibo e dai colori vivaci. Pungono quando si sentono minacciate: questo è il loro modo di difendersi. Il punto interessato di solito si gonfia e prude.

Differenza tra la puntura di un’ape e quella di una vespa

Se sulla pelle è visibile un pungiglione con una sacchetta velenifera, si tratta di una puntura d’ape. Il pungiglione delle api è dotato infatti di un gancio seghettato che resta incastrato nella zona della puntura. La puntura di una vespa invece è diversa, perché l’insetto in questo caso non perde il pungiglione e quindi può pungere ripetutamente.

Cosa fare in caso di puntura d’ape

Rimuovete il pungiglione il prima possibile. Se non avete una pinzetta a disposizione, provate con le dita. Nel farlo, prestate attenzione a non schiacciare la sacca velenifera, altrimenti si corre il rischio che nella ferita penetri ancora più veleno.

Non succhiate il veleno con la bocca: attraverso la mucosa orale si corre infatti il rischio che questo si diffonda ancora più rapidamente nel corpo.

Applicate sul punto colpito del ghiaccio, dell’acqua fredda o un gel rinfrescante. Ciò aiuta a contrastare il dolore e il gonfiore. Delle creme o una pastiglia con antistaminico ostacolano l’infiammazione. È bene non grattare il punto colpito altrimenti i batteri potrebbero penetrare nella ferita. Se la puntura si trova sul collo, in bocca o in gola, chiamate il medico di picchetto. Anche se non si è allergici, il gonfiore causato dalla puntura in questi punti può mettere a repentaglio la vita. Un gonfiore esteso blocca infatti le vie respiratorie.

Consiglio: scaldate un cucchiaio e utilizzatelo per schiacciare il punto colpito. Il calore distrugge le proteine del veleno d’api, neutralizzandolo. Ciò aiuta a contrastare il prurito e il gonfiore. Fate comunque attenzione a non scaldare troppo il cucchiaio, altrimenti rischiate di ustionarvi.

Reazione allergica alla puntura di un’ape

In Svizzera circa il tre/quattro percento della popolazione è allergico al veleno degli insetti. La puntura di un’ape in questi soggetti scatena una reazione allergica o nel peggiore dei casi uno shock anafilattico. I sintomi sono diversi in base al grado di severità della reazione.

  • Arrossamento
  • Prurito (reazione locale o diffusa in tutto il corpo)
  • Gonfiore
  • Dolori forti
  • Orticaria
  • Vomito
  • Tachicardia
  • Caduta pressoria
  • Collasso del sistema cardiocircolatorio
  • Incoscienza
  • Arresto respiratorio

Le persone allergiche ricevono dal proprio medico un kit d’emergenza con vari medicamenti (antistaminico, cortisone e adrenalina) che alleviano la reazione allergica e stabilizzano la circolazione.

Terapia contro l’allergia al veleno d’insetto

Un’allergia al veleno d’insetto può essere curata con una desensibilizzazione (iposensibilizzazione). Questo trattamento dura dai tre ai cinque anni. Nell’iposensibilizzazione al paziente viene somministrato l’allergene (veleno d’ape) in dosi crescenti. L’obiettivo è di far abituare il corpo al veleno, in modo che sviluppi un’apposita protezione immunologica. Ciò impedisce ulteriori reazioni allergiche.

Rimedi casalinghi contro le punture d’ape

  • Impacchi freddi di aceto
  • Impacchi di allumina acetica
  • Cipolla tagliata

Come evitare le punture d’ape

Rinunciate a shampoo o spray per i capelli dalle forti profumazioni nonché creme solari profumate. Non camminate a piedi nudi. Non indossate abiti ampi e svolazzanti. Durante i lavori di giardinaggio, indossate capi lunghi e guanti. Non fate movimenti affrettati. Non lasciate in giro resti di cibo o bevande aperte.

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