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Edizioni 2014
Dalla parte sicura
Il Centro Nazionale per malattie tumorali di Heidelberg (Germania) fa parte delle cliniche leader a livello mondiale per la cura del cancro. Qui i clienti di Helsana ricevono un secondo parere da parte di un team interdisciplinare.
Esperti riuniti: al Centro Nazionale per malattie tumorali diversi medici specialisti discutono sulla terapia più adatta per il paziente.
«Da noi i pazienti non vengono mandati da un reparto all’altro», afferma il professor Dirk Jäger. Anzi, avviene proprio il contrario: «I diversi medici specialisti si riuniscono e discutono insieme sulla terapia più adatta per il paziente.» Dirk Jäger è direttore di Oncologia medica al Centro Nazionale per malattie tumorali ( NCT ) di Heidelberg. Dato che ogni malattia tumorale si distingue dall’altra, e addirittura singole cellule in un tumore maligno sono differenti, le persone colpite reagiscono diversamente alla stessa terapia. In altre parole, si può dire che ogni paziente ha un proprio tumore, spiega l’oncologo. Un’analisi precisa è dunque molto impor tante.
Trattamento rapido
Ora anche i clienti di Helsana con l’assicurazione integrativa PR IM EO beneficiano della perizia della com missione specialist ica d i Heidelberg. Per un paziente svizzero, chiamiamolo Pietro Bernasconi, la consulenza a Heidelberg potrebbe avvenire nel seguente modo: all’ospedale cantona le nelle v icinanze del suo luogo di domicilio gli oncologi hanno diagnosticato un tumore dell’intestino crasso. Uno shock per lui e la sua famiglia. Per avere un secondo pa rere, il sig nor Ber nascon i si r ivolge a Helsana, che contatta il centro oncologico. Un case manager di Heidelberg discute i prossimi passi con il paziente.
D’intesa con i medici curanti dell’ospedale cantonale, come prima cosa il signor Ber nasconi invia il dossier medico a Heidelberg. Dal suo dossier con il referto e le sue immagini MR I un oncologo ricava i fatti più importanti. Insieme a un case manager invita gli specialisti per un colloquio. «Nel giro di due settimane il caso viene discusso nella commissione per i tumor i», d ice Heike Wachow, u na delle case manager. La 54enne era già presente quando a Heidelberg ha avuto luogo il pr imo consiglio interdisciplinare. «Volevamo intraprendere nuove strade e strutturare i percorsi di trattamento in maniera più efficiente.» Oggi le sedute con diversi medici specialisti sono standard e ogni anno si discutono oltre 5000 casi.
Stato delle ricerche all’avanguardia
Nel caso del signor Bernasconi, nella commissione siede anche un chirurgo epatico, poiché vi sono già metastasi al fegato. Egli può valutare se è possibile eliminare chirurgicamente le metastasi senza pregiudicare la funzione del fegato. Anche un radiologo è presente: egli aiuta il collega a interpretare cor rettamente le immagini MRI, mentre un oncologo come Dirk Jäger informa sui rischi e sulle possibilità di una chemioterapia. Vi è anche un medico nucleare esperto in radioterapia. «Tenendo conto dei più recenti risultati delle r icerche, for niamo a ogni paziente una raccomandazione terapeutica individuale», afferma il professor Dirk Jäger. «Siamo convinti che grazie al nostro sistema vengono effettuati meno trattamenti inutili.»
Per il paziente è uno sgravio enor me e i costi sa n itar i possono essere cont rollati meglio. Dirk Jäger vede un grande potenziale anche nell’ambito della r icerca e della diagnostica e lo dimostra con l’esempio di un paziente con cancro dell’intestino crasso, che è stato operato con successo. I chirurghi hanno anche eliminato le metastasi nei linfonodi. Il 60–70 per cento delle persone colpite guarisce grazie a tale inter vento, mentre i restanti pazienti subiscono una ricaduta. «Possiamo ridurre il rischio di ricadute con una chemioterapia.» Dato che le cellule tumorali
«Siamo convinti che grazie al nostro sistema vengono effettuati meno trattamenti inutili.»
Dirk Jäger
Oncologo e direttore della clinica
reagiscono però in maniera molto diversa le une dalle altre, il tasso di successo con il trattamento standardizzato è soltanto del 15 per cento. «Una catastrofe; se capissimo ancora meglio la biologia delle cellule, potremmo sviluppare terapie più efficaci.» Il centro tumorale ricerca propr io tali soluzioni insieme al Centro tedesco di ricerca sul cancro ( DK FZ ) di Heidelberg e altri istituti rinomati in tutto il mondo. Con l’aiuto della diagnostica molecolare è possibile decodificare sempre meglio gli error i nel DNA delle cellule tumorali. Nel caso delle malattie tumorali è già possibile trovare tutti gli errori nel DNA , ma anche capirne meglio il loro significato. «È come se qualcuno dovesse leggere 1000 libri contenenti 1000 pagine con 1000 parole ciascuna e trovare da 100 a 500 errori d’ortografia », dichiara il 49enne. L’NC T coinvolge attualmente molti pazienti in tali studi ed esamina se test molecolari di tumor i individuali sono in grado di rendere i trattamenti più precisi.
Dopo aver studiato il caso di Pietro Bernasconi, i cinque esperti invitano il paziente per un colloquio a Heidelberg. «Spieghiamo alla persona in questione come valutiamo la situazione e le raccomandiamo una terapia», afferma Dirk Jäger. Nel migliore dei casi la terapia corrisponde alla valutazione dei colleghi svizzeri. Non sempre però la commissione di esperti di Heidelberg giunge alla stessa conclusione dei primi medici curanti: «In tal caso ne discutiamo con l’ospedale che ha trasferito il caso e definiamo insieme il modo di procedere.»
Tutto in un giorno
Presso l’NCT le persone colpite beneficiano anche delle raccomandazioni dei terapisti nutrizionali e del movimento nonché di altri specialisti degli ambiti dell’assistenza spirituale, del servizio sociale o dell’etica: oltre alla commissione prettamente medica, al centro oncologico un secondo team di esperti si occupa anche di ogni singolo caso. «Dato che l’80 per cento dei pazienti affetti da cancro sono confrontati con alterazioni della percezione del gusto, perdite importanti di peso o problemi digestivi, l’offerta prevede anche una consulenza nutrizionale», affer ma la terapista nutr izionale Ingeborg Rötzer.
La 47enne e il suo team di cinque persone aiutano i pazienti a impostare il loro corpo in maniera ottimale sulla malattia. Molte persone colpite non hanno più appetito o sono disgustate dai pasti. «Per tale motivo», spiega Ingeborg Rötzer, «è fondamentale che i pazienti abbiano un apporto sufficiente di proteine ed energia.» Se l’assunzione del cibo per via orale non è possibile o lo è solo in parte, si cercano alternative. Dato che nella maggior parte dei casi i pazienti svizzer i sono a Heidelberg soltanto per poco tempo, se necessario i terapisti nutrizionali e del movimento si mettono d’accordo con gli specialisti svizzeri, che poi assumono il caso al domicilio del pa ziente. «Questo vale naturalmente anche per tutte le questioni mediche», agg iunge l’oncologo Dirk Jäger. «Vogliamo evitare in ogni caso i ‹doppioni›.» Nei limiti del possibile, i pazienti tornano in Svizzera il giorno stesso, con la certezza che specialisti di una delle cliniche oncologiche leader a livello mondiale abbiano esaminato in dettaglio il loro caso.
Testo: Christian Schiller