L’avatar Nao di Helsana al servizio dei bambini autistici

L’avatar Nao di Helsana fa la sua prima apparizione nella Svizzera romanda. Il 19 marzo 2018 la Fondazione Planètes Enfants Malades di Losanna ha consegnato il robot Nao al Centro cantonale per l’autismo. Lavorare con i bambini autistici sarà una novità anche per Nao.

19.03.2018

Il nostro impegno rappresenta un prezioso contributo per migliorare la vita dei bambini ricoverati e facilitare l’integrazione sociale dei bambini malati. Per questo motivo Helsana ha offerto l’avatar Nao alla Fondazione Planètes Enfants Malades all’inizio del 2018. La missione della fondazione è quella di migliorare la quotidianità e il benessere dei bambini e degli adolescenti malati ricoverati presso il Centro ospedaliero universitario vodese (CHUV). Sempre attenta alle esigenze dei pazienti e del personale medico, la fondazione oggi si rivolge alle ultime tendenze tecnologiche.

La Fondazione Planètes Enfants Malades è stata felice a sua volta di consegnare Nao alla professoressa Nadia Chabane, direttrice del Centro cantonale per l’autismo del CHUV di Losanna, affinché Nao possa accompagnare i bambini con disturbi dello spettro autistico. «Questa azione è stata possibile grazie al prezioso sostegno di Helsana che ha gentilmente offerto Nao alla Fondazione Planètes Enfants Malades», ha dichiarato la signora Anne Argi, presidente del Consiglio della Fondazione Planètes Enfants Malades, durante la cerimonia di consegna del robot Nao. Secondo la professoressa Nadia Chabane «Nao permetterà di accompagnare, sotto una nuova forma, la nostra risposta alle esigenze quotidiane di istruzione, socializzazione e divertimento dei bambini autistici».

La prima volta in Svizzera per Nao nell’ambito dell’autismo

La consegna del robot è una novità per la Svizzera romanda. Ed è anche la prima volta che questo tipo di avatar sarà direttamente integrato nella strategia d’approccio del trattamento nell’ambito dell’autismo in Svizzera. Ciò nonostante, i robot non sostituiscono in alcun caso i terapeuti, i pedagoghi e gli educatori. «Secondo i risultati registrati in altri centri specializzati nell’autismo, in particolare in Francia e negli Stati Uniti, essi costituiscono uno strumento digitale adeguato che consente di lavorare su alcuni sintomi autistici», afferma la professoressa Nadia Chabane. «In effetti, il contatto con il robot è facilitato dall’assenza di segnali sociali complessi come le espressioni facciali, che talvolta rappresentano degli ostacoli alla comunicazione con il bambino autistico». L’avatar Nao consentirà pertanto l’instaurazione di protocolli volti a lavorare sull’attenzione congiunta, l’imitazione e la comprensione nei bambini molto piccoli affetti da disturbi dello spettro autistico. «Siamo quindi lieti di adottare Nao nel Centro cantonale per l’autismo e di scoprire con lui le diverse applicazioni possibili nell’ambito della nostra attività». 

Helsana è già soddisfatta dell’entusiasmo suscitato dal robot Nao all’interno del team della professoressa Nadia Chabane e del Centro cantonale per l’autismo

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