Chiarita la questione di principio a favore di Helsana+

Il Tribunale amministrativo federale ha confermato che Helsana è autorizzata a offrire il suo programma di bonus anche ad assicurati che hanno presso il gruppo Helsana solo un’assicurazione di base. L’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT) intendeva porvi fine con un’azione legale. Il Tribunale amministrativo federale ha stabilito che questa questione non riguarda affatto la protezione dei dati e che la procedura di Helsana è compatibile con la legge sull’assicurazione malattie.

28.03.2019

L’app Helsana+ consente di convertire con facilità varie attività – soprattutto quelle volte a promuovere la salute – in bonus tra cui pagamenti in contanti, prestazioni in natura o buoni. Sono autorizzati a ricevere bonus i clienti che hanno un’assicurazione di base e quelli che hanno un’assicurazione integrativa presso il gruppo Helsana. A oggi, l’app ha all’attivo oltre 90 000 utenti.

A giugno 2018 l’Incaricato federale della protezione dei dati e della trasparenza (IFPDT) aveva presentato un’azione legale contro Helsana dinanzi al Tribunale amministrativo federale. L’IFPDT era dell’avviso che i clienti in possesso di sola assicurazione di base presso Helsana non avevano diritto a ricevere versamenti in contanti. Questi sosteneva che si trattasse di un rimborso dei premi non ammissibile. L’Incaricato aveva contestato anche la procedura automatizzata adottata per la verifica del consenso dato dagli assicurati di base.

Helsana ha la meglio nella questione di principio

Per quanto concerne i punti salienti della questione, il Tribunale amministrativo federale ha dato ragione a Helsana: possiamo pertanto continuare a offrire Helsana+ anche ai clienti con sola assicurazione di base e a gratificare le loro attività versando loro pagamenti in contanti. Il tribunale ha giudicato l’offerta «compatibile con la legge sull’assicurazione malattie» e ha confermato che la questione non riguarda la protezione dei dati.

Critica del Tribunale amministrativo federale già attuata

In particolar modo, il tribunale criticava il fatto che il consenso venisse dato dagli utenti attraverso un clic e non con una firma. Già prima dell’azione presentata dall’IFPDT Helsana aveva tuttavia convenuto con questi di modificare nell’app la procedura di registrazione integrandovi la richiesta di una prova con cui un cliente potesse dimostrare di avere un’assicurazione di base. Pertanto, Helsana può continuare ad adottare la procedura come fatto finora.

«La sentenza pronunciata dal Tribunale ci conferma che con Helsana+ siamo sulla strada giusta anche dal punto di vista della protezione dei dati. Siamo certi che Helsana+ continuerà a essere utilizzata attivamente», dichiara Daniel H. Schmutz, CEO del gruppo Helsana. «La sentenza pronunciata è per i clienti, e anche per noi, una notizia molto positiva.»

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