Vero o falso? Fatti e miti sul cuore

Il sesso è tabù per chi ha il cuore debole. Il caffè fa bene al cuore. Sono tanti i miti sul cuore. Quali affermazioni sono vere e quali invece sono solo miti? Ecco alcune verità al riguardo.

04.09.2019 Carmen Schmidli 3 minuti

Il cuore è il motore della nostra vita, nonché il nostro organo più importante. Sono tante le affermazioni sul cuore in circolazione, ma non tutte sono vere. Abbiamo verificato nove miti.

L’apnea del sonno reca danni al cuore

La malattia provoca arresti respiratori durante la notte e compromette la profondità e la qualità del sonno. Se il respiro si arresta, si verifica una carenza di ossigeno nell'organismo. La pressione sanguigna e la frequenza cardiaca aumentano. A lungo andare, la ripetuta carenza di ossigeno può danneggiare il cuore.

Maggiori informazioni sull’apnea del sonno

L’allenamento della forza è dannoso per i pazienti cardiopatici

Chi solleva pesi consistenti trattenendo allo stesso tempo il respiro sottopone il proprio cuore a uno sforzo. Tuttavia, un moderato allenamento della forza è utile in quanto aumenta la forza muscolare e la resistenza. Inoltre un’intensità media allevia il muscolo cardiaco e riduce la pressione sanguigna. È opportuno che i pazienti cardiopatici concordino il training con il medico.

Il sesso è tabù per chi ha il cuore debole

Meno dell’1% degli infarti cardiaci si verifica nel corso di un rapporto sessuale. Finché si è in grado di svolgere attività fisiche di lieve intensità non è necessario rinunciare al sesso. Prima di riprendere l’attività sessuale dopo un infarto, è bene parlarne con il proprio medico.

L’acido acetilsalicilico protegge dall’infarto cardiaco

Gli esperti sconsigliano l’assunzione regolare di medicamenti contenenti acido acetilsalicilico (ASA) da parte di persone sane. Negli individui sani, il principio attivo ASA non è infatti idoneo a prevenire l’infarto cardiaco. Il motivo? Il rischio di effetti collaterali – per esempio gravi emorragie nel tratto gastrointestinale – aumenta. L’assunzione regolare di medicamenti con il principio attivo ASA deve avvenire solo su consiglio del medico.

Le cardiopatie causano la demenza

Diverse malattie possono causare la demenza. Tra queste rientrano anche le malattie vascolari che sono all’origine della cosiddetta demenza vascolare. L’arteriosclerosi, un'alterazione patologica delle arterie, può causare questa forma di demenza. Il cervello non viene più irrorato a sufficienza e ciò determina la morte delle cellule cerebrali. Comunque anche l’insufficienza cardiaca e la fibrillazione atriale aumentano il rischio di demenza vascolare. Anche una ridotta funzionalità cardiaca causa infatti un’alterazione dell'irrorazione sanguigna cerebrale.

Il caffè fa bene al cuore

Per chi beve caffè regolarmente, il consumo di quattro o cinque tazze al giorno non è nocivo per la salute. I risultati degli studi indicano che il caffè riduce il rischio di malattie cardiovascolari. Il meccanismo d’azione del caffè sull’organismo non è ancora del tutto chiaro.

Altri fatti interessanti sul caffè

Un tuffo nell’acqua fredda può causare l’arresto cardiaco

Per gli individui sani, un tuffo in acqua fredda è rischioso. Il repentino sbalzo di temperatura sottopone il corpo a un enorme sforzo, provocando un’impennata della pressione arteriosa. Per i cardiopatici uno shock ipotermico può avere addirittura un esito letale.

I cellulari disturbano i pacemaker

Il timore che i campi elettromagnetici possano interferire con i pacemaker risale al passato. Rispetto ai modelli di vecchia generazione, i moderni pacemaker sono meno soggetti a interferenze poiché sono meglio schermati contro le radiazioni. Per questo i telefoni cellulari non causano più grossi problemi.

Le pillole di vitamine fanno bene al cuore

Circa la metà della popolazione svizzera assume integratori vitaminici. Non è provato che proteggano dalle cardiopatie. Secondo una ricerca basata su 18 studi con oltre due milioni di partecipanti, i cui risultati sono stati pubblicati da un team di ricercatori statunitensi nella rivista scientifica «Circulation», le pillole di vitamine non riducono il rischio di infarto cardiaco o di altre malattie cardiocircolatorie.

Rivista scientifica ­«Circulation»

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