Prevenire le malattie cardiovascolari con le statine?

Senza valori di colesterolo molto alti e senza una malattia cardiovascolare già presente, l’assunzione di statine è una questione controversa. I soli fattori di rischio sono un motivo sufficiente per un’assunzione regolare? Facciamo chiarezza.

01.02.2023 Tanja Kühnle 2 minuti

Il nostro stile di vita influisce sulla salute del nostro cuore. Ad esempio, chi non fuma, ha un’alimentazione sana, fa attività fisica ed evita il sovrappeso può combattere il rischio di malattie cardiovascolari.

Un pregresso evento cardiovascolare, come un ictus o un infarto cardiaco, può essere imputabile anche a un eccesso di grasso nel sangue, cioè di colesterolo. Esistono dei farmaci in grado di abbassare il tasso di colesterolo nel sangue, chiamati statine.

I Quanto è utile l’assunzione di statine?

La prescrizione delle statine non è particolarmente controversa nei casi in cui i valori di colesterolo siano molto alti o si soffra di una malattia cardiovascolare.

Invece, sulla prescrizione di questi medicamenti nella prevenzione primaria, ovvero in assenza di una malattia o di valori di colesterolo molto alti, i pareri divergono sensibilmente. Nel concreto, le persone che presentano un elevato rischio di evento cardiovascolare per via di determinate malattie pregresse o del loro stile di vita possono valutare il trattamento con statine, anche in caso di valori non troppo elevati di colesterolo.

Per stimare con precisione il rischio individuale, il personale medico si avvale di algoritmi in cui si analizzano i fattori di rischio come il sovrappeso. Questi gruppi di rischio possono evitare le malattie cardiovascolari?

Dati degli studi sull’assunzione di statine come misura preventiva

L’Harding Center for Risk Literacy dell’Università di Potsdam ha riassunto vantaggi e danni potenziali delle statine nella prevenzione delle malattie cardiovascolari servendosi di studi scientifici.

Colpi apoplettici e infarti cardiaci

Tra coloro che non hanno assunto statine, nel giro di 6 anni si è verificato un ictus in circa 14 persone su 1000 che non avevano il colesterolo alto ma presentavano un elevato rischio per via del loro stile di vita o di una patologia pregressa. Altrettanti soggetti hanno subito un infarto cardiaco.

Tra coloro che hanno assunto le statine, nello stesso intervallo di tempo si è verificato un ictus in circa 11 persone su 1000 che non avevano il colesterolo alto ma presentavano un rischio elevato, mentre 8 hanno subìto un infarto cardiaco.

Per le persone con elevato rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare, l’assunzione di statine è dunque riuscita a ridurre il numero degli eventi cardiovascolari.

Impatto sul tasso di mortalità

Non è stato possibile osservare se, nello stesso arco di tempo, grazie all’assunzione di statine siano decedute complessivamente meno persone o abbiano sofferto più raramente di una malattia cardiovascolare.

Eventi indesiderati

Non sono stati registrati eventi indesiderati dovuti all’assunzione di statine.

Alternative all’assunzione di statine

Nella prevenzione primaria, prima di assumere statine è possibile ridurre i fattori di rischio legati allo stile di vita grazie, ad esempio, a disassuefazione dal fumo, modifica delle abitudini alimentari, più attività fisica e perdita di peso.

In entrambi i gruppi, lo stesso numero di persone ha subito eventi gravi. In ciascun gruppo, 13 persone hanno subito eventi potenzialmente letali, disabilità permanenti, ricoveri ospedalieri lunghi o hanno ricevuto una diagnosi di cancro. In ciascun gruppo, 9 persone hanno accusato dolori o debolezza muscolari (mialgia). In ciascun gruppo 3 persone hanno sviluppato il diabete di tipo 2 durante il trattamento.

Conclusione

Ogni persona deve decidere autonomamente, previa consultazione con il proprio medico, in che misura può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari con uno stile di vita sano o se è utile una terapia farmacologica. Ora avete una migliore visione d’insieme su questo argomento complesso.

In entrambi i gruppi, lo stesso numero di persone ha subito eventi gravi. In ciascun gruppo, 13 persone hanno subito eventi potenzialmente letali, disabilità permanenti, ricoveri ospedalieri lunghi o hanno ricevuto una diagnosi di cancro. In ciascun gruppo, 9 persone hanno accusato dolori o debolezza muscolari (mialgia). In ciascun gruppo 3 persone hanno sviluppato il diabete di tipo 2 durante il trattamento.

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