Come si manifesta la quinta malattia e quanto dura l’eruzione cutanea? Come si cura la quinta malattia e per quanto tempo è contagiosa? Informatevi in merito ai sintomi della quinta malattia in bambini, adolescenti e adulti.
Insieme alla scarlattina, al morbillo, alla varicella e alla rosolia, la quinta malattia fa parte delle malattie infantili tipiche che causano eruzioni cutanee. La malattia si manifesta soprattutto in età prescolare e scolastica.
La quinta malattia è contagiosa per chi non l’ha mai contratta, ma una volta contratta, si è immuni. Il virus si diffonde tramite le piccole goccioline salivari che si formano mentre si parla, tossisce o starnutisce, ma anche attraverso le mani e gli oggetti. Una buona igiene delle mani è quindi importante. Dal momento che a oggi non esiste una vaccinazione, questa è l’unica misura di protezione.
Di norma la quinta malattia non è pericolosa né per gli adulti né per i bambini. Tuttavia, le persone con un sistema immunitario indebolito e le donne incinte sono esposte a un rischio maggiore di complicazioni e decorsi gravi.
Nota: in Svizzera non sussiste alcun obbligo di segnalazione per la quinta malattia.
In caso di quinta malattia, i sintomi variano da persona a persona. In alcuni casi la malattia ha un decorso pressoché privo di sintomi, mentre in altri casi i sintomi sono evidenti. I sintomi caratteristici sono:
La quinta malattia viene spesso confusa con altre malattie infantili come la rosolia, il morbillo o un’infezione influenzale, poiché provoca sintomi simili. Altre malattie infantili con eruzioni cutanee caratteristiche sono:
La principale differenza tra la rosolia e la quinta malattia è l’agente patogeno: la quinta malattia è causata dal Parvovirus B19, la rosolia dal Rubella virus. Quest’ultimo causa un’eruzione cutanea su tutto il corpo che inizia dietro le orecchie.
La quinta malattia ha un periodo di incubazione di 4-14 giorni. Ciò significa che tra il contagio e i primi sintomi passano fino a due settimane. Ma già pochi giorni dopo l’infezione la quinta malattia è contagiosa. Quando compare l’eruzione cutanea, il rischio di contagio diminuisce notevolmente. Nella maggior parte dei casi, la quinta malattia colpisce bambini e adolescenti tra i 5 e i 15 anni. A 30 anni, circa il 60-70% delle persone è immune al Parvovirus B19 e lo rimane per tutta la vita.
La quinta malattia provoca nei bambini perlopiù sintomi lievi che scompaiono da soli. L’eruzione cutanea tipica si manifesta con maggiore frequenza nei bambini rispetto agli adolescenti e agli adulti. Nello stadio iniziale, la quinta malattia assomiglia a un’influenza. Possono insorgere diarrea e nausea, motivo per cui la quinta malattia può talvolta essere accompagnata anche da vomito. All’inizio, l’eruzione cutanea della quinta malattia si manifesta sul viso, spesso a forma di farfalla attorno al naso. Dopo uno o due giorni l’eruzione cutanea si diffonde, per poi scomparire di nuovo dopo pochi giorni. Occasionalmente l’eruzione cutanea si ripresenta, ad esempio a causa di uno sforzo fisico o del caldo. Se il bambino manifesta la caratteristica eruzione cutanea, la sua pelle avrà bisogno di cure intensive per un periodo di quattro settimane.
Vostro figlio ha la quinta malattia: per quanto tempo deve restare a casa? La quinta malattia è contagiosa soprattutto nei giorni precedenti la comparsa dell’eruzione cutanea. Fate quindi attenzione ai primi sintomi come febbre e spossatezza e prendeteli sul serio. In caso di dubbi rivolgetevi al vostro o alla vostra pediatra. Non appena si manifesta l’eruzione cutanea, il rischio di contagio svanisce e, quando il bambino si sente bene, può tornare all’asilo nido, alla scuola dell’infanzia o a scuola.
Nei giovani, la classica eruzione cutanea della quinta malattia di solito non si manifesta. La quinta malattia si manifesta tuttavia sulle mani e sui piedi sotto forma di papule e puntini rossastri. Inoltre, in questi punti i vasi sanguigni sono molto più visibili.
La quinta malattia scatena sintomi più forti negli adulti rispetto ai bambini. Per quanto l’eruzione cutanea sia meno frequente, in molti casi si infiammano le articolazioni, soprattutto quelle di caviglie, ginocchia e mani. La quinta malattia causa quindi dolori articolari. Queste infiammazioni durano fino a tre settimane. In casi eccezionali i dolori persistono per diversi mesi o anni.
Se una donna è incinta, la quinta malattia ha il decorso tipico degli adulti. Tuttavia, la quinta malattia durante la gravidanza mette in pericolo il nascituro, soprattutto nelle prime 20 settimane di gravidanza. Un’infezione può provocare un aborto spontaneo o danneggiare l’embrione.
Siete incinte o state pianificando una gravidanza? Parlate con il vostro medico dei possibili rischi. Se necessario, un esame del sangue indica se avete sviluppato anticorpi contro il Parvovirus B19 e se siete immuni.
Nella maggior parte dei casi non è necessario alcun trattamento per la quinta malattia, poiché la malattia spesso ha un decorso molto lieve. Se però si manifestano dei disturbi, possono essere d’aiuto le seguenti misure:
Contro la quinta malattia non esiste ancora una vaccinazione autorizzata. Per proteggervi dal contagio assicuratevi che voi e il vostro bambino abbiate una buona igiene delle mani. Non è necessario tenere il bambino a casa se ci sono casi di quinta malattia all’asilo o a scuola, poiché la malattia è contagiosa già prima che compaia la tipica eruzione cutanea e nel frattempo il vostro bambino potrebbe aver già contratto l’infezione. Eccezione: se siete incinte e non siete immuni, in alcuni casi è opportuno che il bambino rimanga a casa.
Nella maggior parte dei casi la quinta malattia non presenta complicazioni. Contattate la vostra o il vostro pediatra se si manifestano sintomi forti o concomitanti. Con il giusto trattamento è possibile alleviare rapidamente i sintomi.
Per questo articolo, l’esperto ha affiancato il team della redazione fornendo la propria consulenza. Simeon Zürcher (PhD epidemiologia e biostatistica) lavora come collaboratore scientifico nel team Scienze della sanità pubblica presso Helsana.
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